Micromosaico

Il micromosaico romano o mosaico filato è una produzione tipicamente romana realizzata con tessere filate in vetro; con il sistema della filatura si possono ottenere moltissime sfumature e tessere veramente piccole che contribuiscono a formare veri e proprio quadri in miniatura con un grandissimo livello qualitativo.

Il mosaico romano nasce come tale nell’anno santo 1775 nella bottega del mosaicista più famoso di Roma tale Giacomo Raffaelli, nato da una famiglia di fornaciai che producevano paste vitree per il vaticano, si specializzò in questa arte del micro mosaico producendo capolavori da indossare o avere in casa per le famiglie più abbienti dell’epoca.
Nacquero così spille, orecchini, girocolli; capolavori da indossare con la rappresentazione di rovine romane o fiori, uccelli, soggetti mitologici etc.. erano anche i costosi souvenir per i nobili viaggiatori del Grand Tour che volevano riportare in patria un piccolo capolavoro “tascabile”.

L’invenzione del micro mosaico ebbe molti seguaci e il periodo di massimo splendore si ebbe nel primo ottocento, infatti a Piazza di Spagna nel 1830 si contavano 68 attività commerciali legate al micromosaico. Lo stretto collaboratore di Raffaelli era Cesare Agguatti che si ricorderà nel tempo per i suoi bellissimi micro mosaici del tempio di Tivoli, le rovine e soprattutto dei Fori Romani, ma erano tantissimi i mosaicisti nel 800 a Roma, questa bellissima arte musiva attraversò tutto il secolo per arrivare al novecento ancora grande per poi scemare con l’inizio delle guerre mondiali.

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